La Disprassia Orale è una difficoltà nell’effettuare i movimenti di lingua, labbra, mandibola e palato, finalizzati allo svolgimento delle funzioni orali come, mordere, soffiare, sbadigliare, deglutire, masticare, succhiare, sorridere. La disprassia può influire su i primi anni di vita a scuola.
Perchè si manifesta?
Alla base di quello che viene definito un disordine motorio, non ci sarebbe un deficit neuromuscolare ma un difetto di programmazione ed esecuzione dei movimenti necessari ad espletare i suddetti movimenti su base volontaria. Il bambino può infatti riuscire ad eseguire questi movimenti spontaneamente, ma non su richiesta o su imitazione. Ecco perché si dice spesso che “sa cosa vuole fare, ma non sa come farlo”.
Quali sono i possibili segnali o sintomi di disprassia orale:
- Difficoltà nella suzione al seno.
- Difficoltà masticatorie.
- Preferenza per alcune consistenze, alcune temperature, alcuni cibi e quindi Presenza di selettività alimentare.
- Eccessiva lentezza o rapidità durante i pasti.
- Difficoltà a bere dal bicchiere o dalla cannuccia.
- Incapacità di trattenere la saliva all’interno del cavo orale.
- Incapacità o difficoltà nell’eseguire alcuni movimenti come: protrudere le labbra per mandare un bacio, leccarsi le labbra, schioccare la lingua, gonfiare le guance trattenendo l’aria all’interno della bocca fare le pernacchie ecc…
Le forme:
Alcune forme di disprassia orale possono essere definite primarie, in quanto non sono correlate ad altri quadri patologici. Esistono poi le disprassie orali secondarie a cause organiche come patologie malformative o alterazioni del sistema nervoso centrale. Infine, alcune forme di disprassia possono essere secondarie a tutte quelle condizioni che non hanno permesso al bambino di sperimentare adeguatamente la motricità orale, come ad esempio la presenza di vizi orali, l’iperprotezione buccale, la deprivazione ambientale.
Cosa fa il logopedista in caso di disprassia orale?
In prima battuta valuta la motricità di lingua, labbra e palato, la sensibilità gustativa, termica e meccanica e osserva il bambino durante il pasto, per raccogliere informazioni sulla masticazione e sulla deglutizione.
In secondo luogo interviene sulle funzioni alterate in vari modi, ad esempio, in base alle specifiche esigenze del bambino, propone degli esercizi prassici, stimola una corretta masticazione, propone degli interventi volti a ridurre la scialorrea, ripristina un corretto tono muscolare delle strutture orali.
Dott.ssa Marina Pastorello
LOGOPEDISTA
Bibliografia
“Disprassia verbale in età evolutiva” Anna Maria Chilosi, Erickson.